Quanto aiuta la conoscenza diretta del fondale nella pesca dalla barca?

 Quanto la pratica della pesca in apnea aiuta nella pesca dalla barca?

Ottimi pescatori come Antonello Salvi, Massimo Sanna, Nicola Riolo provengono dalla pesca in apnea e sono ottimi pescatori dalla barca. Abbiamo girato la domanda ad un campione di pesca in apnea e grande pescatore dalla barca.....

Un caffè con Luigi Puretti




Grazie Luigi di aver accettato il mio invito.

Grazie a te.

Ti piace il caffè?

Si ma non eccedo mai, al massimo due in un giorno ma molti giorni sto bene anche senza.

Oggi è un giorno da caffè? 

Direi di si, grazie

Allora Luigi prima di affrontare l'argomento di oggi parlaci un po' di te di come e quando è nata la passione per il mare e la pesca.

Contrariamente a quello che si potrebbe immaginare sono nato a Francoforte, da madre tedesca e padre italiano, dove ho vissuto fino all'età di sei anni.

Questo è uno scoop alla Barbara D'Urso !!!!

Alcune volte mi domando come avrei fatto se i miei genitori non si fossero trasferiti in Salento. Dopo il trasferimento qui a pochi passi da Porto Badisco, come tutti i bambini ho iniziato a pescare con la canna cercando di catturare cefali, bavose ecc. La maschera e le pinne sono venuti un po' dopo verso i 10 anni. Pensa che non avevo un bel rapporto con l'acqua di mare, forse dovuto anche alla mia infanzia vissuta lontano dalla costa. Ricordo che, a 6 - 7 anni nuotavo con maschera e braccioli! 

Quando hai capito che il mare non era cosi ostico?

Devo dire che il feeling è arrivato molto gradualmente: prima seguendo mio padre mentre andava a polpi poi, a 16 anni, conobbi un ragazzo della mia città che cominciò a portarmi a pesca con lui ed ad insegnarmi i primi rudimenti. Pensa, fino ai 17 anni facevo fatica a compensare non avevo ben chiaro il meccanismo e prendevo anche poco o niente, ma mi piaceva sempre di più stare in mare. L'acqua limpida e le pareti a picco che sprofondavano in mare mi stimolavano a scendere sempre più giù, anche se, con l'esperienza di adesso, posso dire INCOSCIENTEMENTE!  A diciotto anni presi la prima cernia che fece scattare la scintilla e mi ammalai di MARE. 

Come è stato il tuo approccio alle gare?

Sinceramente non ci fu un evento particolare, ho giocato a calcio per diversi anni e l'agonismo mi è sempre piaciuto, per cui appassionatomi alla pesca in apnea, mi venne naturale partecipare alle prime competizioni. 

...che ti hanno portato a vincere due titoli Italiani

Si nel 2016 a Castelsardo e nel 2019 a Marsala. A Marsala mi sono preso una rivincita con quel tratto di mare che anni prima mi aveva portato ad una prestazione non brillante.




Nonostante i successi sotto la superficie non disdegni pescare dalla barca.

Mi è sempre piaciuto anche se fino a tre quattro anni fa avevo accantonato questa attività per una "full immersion" nella pesca in apnea. Poi un po' alla volta, la pesca dalla barca mi ha risvegliato nuovi stimoli, nuovamente la voglia di scoprire, di apprendere. Rimane ben inteso che la pesca subacquea rimane la mia principale attività, ma ho riscoperto con piacere, specialmente in inverno, la pesca con la canna.

Veniamo adesso all'argomento di oggi, quanto la conoscenza del fondale e del comportamento dei pesci, che hai potuto studiare durante la pratica della pesca in apnea, ti è utile nella pesca di superficie?

E' intuibile che più informazioni si hanno maggiore è la consapevolezza di cosa accade sotto la superficie del mare. Anche se oggi il mercato offre strumenti veramente eccellenti, la possibilità di abbinare la lettura dell'ecoscandaglio alla visione diretta di cosa effettivamente c'è sul fondo è ovviamente utile. E' capitato di vedere una bella marcatura e di allamare una bella orata, associando cosi la marcatura sullo scandaglio ad un branco di orate, in realtà poi scoprii che era un branco di dentici mischiato a qualche orata. Ovviamente attraverso un confronto continuo, con il tempo e l'esperienza, si riesce a distinguere molte più cose. 

Quindi in base alla tipologia di fondale individuabile dallo scandaglio si può ipotizzare la tipologia di pesci che lo popolano.

Ti faccio un esempio, la cernia bianca predilige zone isolate con pochi massi circondati da fango, Con il tempo e le prove incrociate ripetute sono riuscito ad individuare questa tipologia di habitat anche dallo scandaglio, tant'è che, un anno in Sardegna, pur non conoscendo la zona, ma solo leggendo lo scandaglio, sono andato quasi a colpo sicuro, convinto di trovare un esemplare nella zona che avevo individuato. In quell'occasione trovai addirittura due begli esemplari.

Ma la pesca in apnea mi ha anche insegnato a capire meglio il comportamento dei pesci, dopo anni di osservazione sono arrivato alla conclusione che sono molto più disturbati dalle vibrazioni che dalla vista di oggetti. Questo mi ha portato, ad esempio a creare terminali e sistemi pescanti che riducessero il più possibile le vibrazioni piuttosto che l'invisibilità. 

Dove possono scriverti gli amici pescatori per avere informazioni o consigli?

Possono farlo attraverso la mia pagina Facebook che è https://www.facebook.com/Luigipurettiofficial

Grazie Luigi per averci trasmesso un po' della tua esperienza e spero tu torni ancora a trovarci qui "al bar dei pescatori"

Cari amici anche per oggi è tutto "PASSO E CHIUDO"




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