La "forza oscura" nella pesca

 Non solo competenza ma anche consapevolezza.


Sarà capitato anche a te di avere un amico che consideri più bravo. Questa condizione non è determinata solo dall'esperienza, ma intervengono fattori personali del proprio carattere che possono essere allenati e migliorati. La determinazione, la caparbietà, il non rifugiarsi sempre in qualche scusa per giustificare un fallimento sono elementi altrettanto determinati per la buona riuscita di una battuta di pesca. Abbiamo chiesto un parere ad un illustre atleta e team manager del mondo della pesca.....

Un caffè con Marco Bardi




Ciao Marco e benvenuto "al bar dei pescatori"

Grazie a te per l'invito

Posso offrirti un caffè?

Guarda per me il caffè ha il sapore dell'amicizia, mi piace molto berlo con gli amici, magari al bar 😏, o dopo una bella giornata di "sale sulla pelle"!

Ottimo! è proprio lo spirito che abbiamo qui "al bar dei pescatori". Ma parliamo di te. Come è consuetudine la prima domanda riguarda la tua storia di pescatore, anche se conoscendoti da più di venti anni una parte della tua biografia la potrei scrivere anche io. Ma questa è un'altra storia, raccontaci come hai iniziato...

La maggior parte di quelli che mi conoscono legano la mia immagine al mondo della pesca in apnea, pochi sanno che prima di appassionarmi alla pesca sub sono stato un promettente pescatore con la lenza. Mi ero fatto un certo nome tra i maniaci della pesca con la canna. Poi è arrivata la pesca in apnea e sono stato completamente rapito, ho lasciato hobby, sport, passioni per dedicarmi anima e corpo a questa disciplina della pesca.

Quando è nata la passione vera per il mare e per la pesca.

Ho sempre pensato che fosse stato casuale, sai come funziona, amici che gia praticano, le riviste, le chiacchiere al bar tra pescatori, invece con gli anni ho scoperto che la pesca è nel mio DNA da sempre, e sono convinto che in un modo o nell'altro, senza ombra di dubbio, avrei fatto questo percorso. L'amore per il mare e per la pesca è stato a prima vista, intenso, con rispetto, che nutri e assapori per sempre.

Quando e come ti sei avvicinato alle competizioni?

Da subito, sono un competitivo per natura, venivo da un periodo di forte agonismo in altri sport, e passare dalla passione all'impegno agonistico è stato fisiologico. Ho iniziato senza nemmeno accorgermene ed in poco tempo, bruciando molte tappe, mi sono ritrovato ai massimi livelli.

Tutti gli appassionati ricordano il tuo Mondiale in Spagna nel 1992

Si quella è stata una esperienza fantastica, ma quello che più mi piace della mia carriera da atleta è la costanza di rendimento. Al mio attivo ho diversi titoli italiani, e 17 anni consecutivi di Nazionale dove anche quando non vincevo salivo spesso sul podio.  Una continuità che mi ha permesso di approfondire l'esperienza di atleta di alto valore, sperimentando emozioni, sensazioni e migliorando la consapevolezza delle mie qualità in modo da poterle sfruttare al meglio.

Una esperienza a 360 gradi che ti ha permesso di rimanere nel mondo della pesca anche dal punto di vista lavorativo.

Ebbene si, Da molti anni lavoro come Product Manager per una importante azienda del settore, affiancando questa attività a quella di divulgatore e giornalista da più di 15 anni.


Ricordiamo che ci sono diversi libri che portano la tua firma

Si vero, e poi da 5 anni ricopro l'incarico di Direttore Tecnico della Nazionale Azzurra di pesca in apnea.

Vista la tua lunga esperienza sia come atleta che come team manager, quanto è importante conoscere se stessi per un agonista e quanto questa qualità è importante nella pesca amatoriale?

I meccanismi che regolano la conoscenza di se sono gli stessi sia che si parli di un atleta evoluto sia che si prenda in considerazione il principiante, perchè sono meccanismi che adottiamo anche nella vita quotidiana e fanno parte di noi stessi e non solo dell'attività sportiva che pratichiamo. La conoscenza di se è fondamentale per migliorarsi e per conoscere i propri limiti.

In quali situazioni ti sei accorto che la forza interiore che nasce dalla consapevolezza di se ti è venuta in aiuto facendo la differenza?

All'inizio ero meravigliato dei miei risultarti e pensavo fosse solo fortuna, poi, con il tempo, ho capito che ciò che definivo fortuna e che molti come me considerano tale, in realtà è qualcosa di più strutturato che è la risultante delle nostre esperienze, delle nostre azioni e dell'atteggiamento che abbiamo nell'affrontare varie situazioni della vita e dello sport.

Quindi, se ho ben capito, chi trova scuse dopo un bel "cappotto", dimostra poca forza interiore !!!

In generale i più capaci, quelli considerati da tutti più bravi, si lamentano poco e pensano a come migliorare anche quando vincono. Esistono invece soggetti che mentono a se stessi pur di trovare una scusa per mitigare la delusione di un insuccesso. Pensa che tra alibi, auto inganni, sfortuna presunta, superstizioni, ci sono almeno 20 situazioni tutte diverse tra loro che possono incidere negativamente sull'analisi dell'insuccesso. Detto ciò il "cappotto" capita anche a me, ma se serve per imparare è utile se invece è una scusa per piangersi a dosso è tempo perso, l'importante è mettersi subito in discussione e analizzare l'accaduto.

Non so se sei d'accordo, nella mia esperienza con atleti evoluti, non solo del mondo della pesca, ho notato che qualcuno ha questa forza interiore nel suo DNA e qualcun altro invece ha bisogno di lavorarci molto per raggiungerla.

Secondo me"la forza del controllo" è l'arma vincente perché racchiude decine di elementi, ognuno dei quali ci può aiutare a fare meglio. Sono talmente tanti gli argomenti che compongono questo concetto che quando ho cominciato a trascriverli nero su bianco ne è venuto fuori un libro di 30 capitoli pur cercando di rendere  il tutto semplice e comprensibile. E' proprio il caso di prendere in prestito il famoso slogan della Pirelli che recitava: "la potenza è nulla senza il controllo".

Quali semplici consigli ti senti di dare ai pescatori ricreativi e dilettanti per migliorare la propria determinazione e di conseguenza migliorare i propri risultati di pesca?

Per prima cosa ognuno deve essere credibile con se stesso, niente scuse campate in aria, deve pensare prima di agire e studiare strategie vincenti, deve saper riconoscere quando è opportuno attivare al massimo la concentrazione e quando invece farla riposare, deve capire dove migliorarsi tecnicamente e ciò non è possibile se non c'è sincronia tra testa e corpo. Per questo in ogni cosa che facciamo c'è la necessità di capire perchè prima di agire con la sola spontaneità.

Bene direi che nonostante la mia età "matura" ho ancora buoni margini di progresso se provo ad analizzare quello che faccio anche quando penso di averlo fatto bene !!! 

Ringrazio il Ct Marco Bardi per la sua disponibilità e a tutti voi amici pescatori appuntamento alla prossima "passo e chiudo"

ah dimenticavo!! a chi interessa questo è il libro sull'argomento di oggi scritto da Marco Bardi


https://www.marcobardi.com/index.php/multimedia/8-profilo/200-la-forza-del-controllo

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